giovedì 10 aprile 2014

Guardare al Player di ieri per capire il Player di oggi, Parte 2

Ed ecco a voi la seconda ed ultima parte del primo articolo, buona lettura!



Nello stesso anno del primo DS, ovvero il 2005, un nuovo oggetto subentrò in casa, tra le mie grazie. Più che una totale novità, è stato un gran ritorno: mio padre decise di comprarsi un PC al tempo parecchio tosto per sostituire quello precedente, utilizzandolo  per il montaggio video, sua passione da sempre. 

Ma per un ragazzo come me, montare video non significava nulla, io volevo navigare su internet, come facevo con il vecchio pc ma in modo migliore, volevo esplorare.

E, come ogni ragazzino che si rispetti, esplorando in rete ci si imbatte subito in una caterva di informazioni, video e giochi (e altro materiale, ma vabbè).
Leggevo le mie prime recensioni degli utenti, frequentavo i primi forum, potevo dire la mia come meglio desideravo. Nulla da dire se non che ne ero felicissimo. Ancor più felice quando cominciai a installare i primi giochi, e a giocarli con qualche amico online (cosa, fino ad allora, impossibile). L’idea che potessi parlare con gente conosciuta online, e giocarci insieme al contempo era magnifica, e il tutto funzionava perfettamente.
E giù a scaricare MMORPG gratis, a “craccare” i primi giochi per poterci giocare (lo ammetto, è successo), intasando gli hard-disk di giga e giga di giochi, giocandoli anche assiduamente, provocando un certo fastidio ai miei genitori. Il DS lo utilizzavo ancora, e spesso, ma solo più fuori casa o quando il pc era occupato. C’è stato un repentino cambio di priorità videoludiche.

In parallelo, tutti i miei amici si vantavano delle loro PS2 e delle loro nuovissime XBOX, ma a me quel mondo non interessavano più di molto, col computer avevo tutto sottomano facilmente, e trovavo il sistema mouse+tastiera veramente comodo, soprattutto negli FPS: sparatutto in soggettiva. Un genere che, non avendolo mai potuto provare prima di ora, mi rapì, facendomi provare sensazioni nuove e anche riscoperte, quali l’ansia e le continue scariche di adrenalina. 

La mia arma definitiva
Il gioco che in assoluto che avrò divorato su quel PC? Call of Duty 4: Modern Warfare.  Giocato con gli amici, permetteva un’esperienza di gioco rapida, godibile, divertente ma comunque ragionata; soprattutto a certi livelli: avere un clan, non più solo degli amici per un gioco leggero, ma dei veri e propri compagni di squadra, un’organizzazione in partita, erano tutti fattori che mi mantenevano incollato allo schermo mentre girovagavo col mio Ak-47.

Ma mamma Nintendo nel frattempo mi conquistò nuovamente con la sua ultima creatura, il Nintendo Wii, un rivoluzione per me e per il mio salotto. Non ho avuto parecchi giochi, perchè comunque avevano il loro costo, e dato l’astio dei miei nei confronti dei videogiochi, non potevo di certo permettermi una collezione di tutto rispetto. Ma i giochi che giocai erano superlativi per me, mi intrattennero per moltissimo, con il loro essere immediati ma simpaticamente intricati al contempo, vedi Super Mario Galaxy(tra l'altro, sublime), vedi No More Heroes, Mario Kart Wii o Super Smash Bros: Brawl!

 Ero un giocatore in pace col mondo, con i miei giochi mi divertivo, e non rompevo le scatole a nessuno, non come le dilaganti console war che stavano prendendo piede online. Quello di "console war" è un concetto che posso anche accettare, dato che non si parla della TuttiAmici S.p.a. o della FriendshipForever Inc., ma di veri e propri colossi internazionali dell'industri videoludica e non solo. Ciò che non capisco è l'attaccamento a tale concetto da parte di migliaia di persone, accanendosi contro l'una o l'altra parte, additando problematiche insensate e inesistenti per poter dar luce alla propria creaturina pagata oro. 

Spesso, il problema del mondo videoludico, è proprio la community, e mi spiace ammetterlo. Quando la nostra passione dovrebbe unirci tutti, spesso finisce col dividerci.

In seguito avvenne l'acquisto di una XBOX360 e qualche gioco, che mi permise di ampliare le mie conoscenze videoludiche e capacità anche col pad alla mano, che sembrava inizialmente un ostacolo insormontabile. Non mi sono mai pentito dell’acquisto di tale console nè ho mai avuto il rimorso di non aver avuto la concorrente.
 Per me, non vi era molta differenza tra la mia 360 e la Playstation3, anzi! Scelsi questa per un motivo tanto chiaro quanto banale: “Ce l’hanno tutti i miei amici e voglio continuare a giocare con loro”. Non per il Live a detta di molti "migliore" ma a pagamento o i servizi multimediali; di certe cose, quando ti diverti, arrivi anche a fregartene. Perchè per me i giochi sono semplicemente un’esperienza che mirano al mio intrattenimento, e il mezzo che utilizzo per farlo poco mi interessa se mi permette di centrare in pieno l'obiettivo. Certo, mi spiace non aver potuto giocare ad alcuni giochi/serie proprietarie o esclusive, ma di certo non posso lamentarmi di ciò che ho ottenuto dalla mia scelta.

Sono i giochi a fare la differenza, sono i giochi che cambiano il player, non la console.

Dopo un sacco di anni, l'emozione di cominciare un nuovo gioco
Pokémon, con tutte le modifiche e novità del caso, era
pressochè invariata rispetto a quella provata quando,
 una decina di anni prima, mi avventurai per la prima volta in quel mondo 
Recuperai col tempo anche il 3DS, specialmente per Pokèmon X/Y e per potere finalmente finire Ocarina of Time, e così Nintendo è ritornata di prepotenza a farla da padrona nella tasca dello zaino che mi porto appresso in giro; ed un PC,che uso per lo studio e per giocare diversi titoli ed espandere il mio parco giochi personale, trovando gran diletto negli Indie, alcuni semplicemente brillanti, tra cui uno dei miei preferiti: Fez.





E con questo concludo la mia carrellata sul cosa ho e non ho avuto sottomano in tutti questi anni, sul perchè ho compiuto certe scelte al posto di altre, e sul perchè sono il player che gioca a di tutto, un po’, a bit.
È ora di muoversi in avanti, è ora di toccare con mano i videogiochi ed parlarne seriamente, analizzando titoli, parlandone e cercandone pregi e difetti, e quindi ora vi saluto, ringraziandovi dell’attenzione.
Alla prossima con una probabile recensione!

Axel

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